Bologna, Marzo 2015/Gennaio 2016
Presentazione del corso condotto da Stefania Redini.
Voler parlare di respiro, così come della vita, è presunzione. Si respira, come si vive, e si vive come si respira.
Tuttavia, visto il sempre maggiore allontanamento della persona dai suoi modi naturali di essere, eccoci ad esplorare noi stessi per riconoscere gli schemi, le gabbie entro cui amiamo muoverci pur pretendendo di volerci liberare.
Il nostro modo di rapportarci col mondo influenza il respiro e gli effetti del pranayama.
Il corpo è l’aspetto visibile della mente, ed il respiro è l’aspetto appena più tangibile dell’emozione.
Così il nostro approccio conoscitivo-esperienziale si muove contemporaneamente nei tre aspetti: corpo, mente, emozione.
Il respiro si può esplorare all’infinito, non lo si può ridurre entro stereotipi interpretativi. Se guidato dall’intenzione, è finito, rigido, lineare; circolare, fluido, infinito, se evocato con la sensibilità tattile.
Programma degli incontri.
I primi tre incontri riguardano il respiro nel corpo e la nostra relazione con i tre aspetti fondamentali dell’esperienza umana: il movimento del tempo, l’emergenza del pensiero, la presenza delle emozioni.
Gli altri tre incontri introducono la dimensione più sottile, per nulla staccata dalla precedente ma suo naturale prolungamento.
Domenica 1 Marzo 2015.
Cingolo pelvico e diaframma. Respiro naturale e respiro paradossale.
Gli argomenti trattati: cintura addominale e cingolo pelvico (l’onda addominale, fluidità); Il Punto Unico Interno; l’onda sopra e sotto l’ombelico; il diaframma, fisiologia e patologia; essere naturale, lingua e sbadiglio; il respiro paradossale, asana e hathenas per il respiro addominale; Kapalabhati e Bhastrika; la nostra relazione con il movimento del tempo, da relativa ad assoluta.
Domenica 19 Aprile 2015.
Gabbia toracica e cingolo scapolare. Creazione e risoluzione di schemi respiratori.
Gli argomenti trattati: gabbia toracica, cingolo scapolare, mobilità; i vari modi del respiro: creazione e risoluzione di schemi respiratori; le mani e il respiro; il sistema ritmico ed il respiro ritmato; asana e hatenas per il respiro toracico e clavicolare, differenze respiratorie tra uomini e donne; il suono per la vibrazione, la vibrazione nella colonna vertebrale; la nostra relazione con l’emergenza del pensiero.
Domenica 3 Maggio 2015.
Il naso e la gola. Dal fisiologico al sottile.
Gli argomenti trattati: il naso, risveglio della tattilità delle narici, valenza diversa delle due narici; valenza dell’inspiro e dell’espiro; i respiri alternati: Nadi Shodana, Nadi Shuddi, Bhastri; riposare il cervello su due punti di concentrazione del corpo fisico; la gola: sensibilità al passaggio del respiro; Ujjaiy e le sue valenze fisiologiche e spirituali; i due ujjaiy pranayama, via terrestre e via celeste; teoria della percezione.
Domenica 27 Settembre 2015.
La creazione del circuito di Prana nel corpo alla nascita.
Gli argomenti trattati: pratica sui punti vitali, interfaccia tra corpo denso e corpo sottile, da non materia a non materia; pranayama sterile e pranayama fecondo; sequenza di asana e pranayama sui punti vitali per uno stato mentale che induca la meditazione, il fine ultimo del pranayama; la nostra relazione con la presenza delle emozioni.
Domenica 15 Novembre 2015.
Asparsha, il non contatto.
Gli argomenti trattati: il non contatto: seduti su un cuscino morbido; l’espansione della tattilità: la linea anteriore negli asana; il respiro è lo spazio; sequenze di evocazione del movimento sottile come guida del movimento fisico; evocare non è pensare; i prolungamenti sottili del respiro, sospensione spontanea; azione, non reazione; Karma e Dharma.
Domenica 10 Gennaio 2016.
Integrazione della tensione nella vacuità.
Gli argomenti trattati: gli elementi dello spazio nel corpo; i pranayama dei triangoli; Mahamuktapranayama; asana evocati; la legge della vita, tutto è in relazione, Vijana Vedanta: Uno senza un secondo; implicazioni pratiche nella vita quotidiana.
“Questi incontri vogliono essere un pretesto per permettere il sorgere della semplice meraviglia, data dall’integrazione della tensione nella vacuità”.
Il corso è riconosciuto come Formazione Continua da YANI (Yoga-Associazione Nazionale Insegnanti).
L’insegnante.
Stefania Redini incontra lo Yoga alla fine degli anni Settanta grazie a Frieda Den Haan, allieva di Swami Gitananda Giri di Pondicherry, e sotto la sua guida inizia la prima esperienza di trasmissione. Negli anni Ottanta segue una formazione con Andrè Van Lysebeth, integrando poi altri aspetti della pratica del respiro e del pranayama con il figlio, Willy Van Lysebeth. Negli anni Novanta frequenta l’Ashram di Arnaud Desjardins in Francia, cercando sempre più l’integrazione della visione non duale nella vita di tutti i giorni. Una formazione con T.K. Shribhashyam, figlio del celebre maestro T. Krishnamacharya, sottolinea una visione dello yoga classico, con i suoi legami profondi con l’Ayurveda e la filosofia indiana.
Nel 2000 l’incontro con Eric Baret, che trasmette lo Yoga della Non Dualità nella linea del Tantrismo Kashmiro, apre finalmente la porta al sentire la profonda integrazione tra la pratica e la filosofia dello Yoga. Negli stessi anni inizia una formazione continua con Yolande Deswarte, co-fondatrice di Spiraldynamik®, arte e scienza del movimento umano.
Ha seguito inoltre per oltre vent’anni la formazione di Shiatsu con il maestro K.Sasaki, fondatore della Iokai International, già assistente di S. Masunaga.
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