Bologna, da Giugno a Dicembre 2023
Il Quartiere Santo Stefano è promotore dell’Avviso Pubblico nell’ambito del quale si inserisce il progetto “Spazi in Condivisione” presentato da Officina delle Trasformazioni. Tra le finalità dell’Avviso, emerge lo sviluppo del lavoro di comunità, con l’obiettivo specifico di attivare e valorizzare le risorse dei cittadini e delle cittadine e della società civile organizzata, nell’ottica della Comunità che non solo si prende cura dei beni comuni ma anche, attraverso di essi, facilita relazioni tra le comunità e tra le persone; un secondo obiettivo è il sostegno al diritto al benessere e alla salute delle cittadine e dei cittadini attraverso la promozione dell’attività fisica e dello sport in tutte le fasce d’età, seguendo il principio che la salute e il benessere della cittadinanza sono il risultato di tante relazioni; infine la valorizzazione degli spazi verdi del Quartiere promuovendone una fruizione attiva ed eleggendoli a luoghi privilegiati di consolidamento delle relazioni sociali.
Il progetto “Spazi in Condivisione” promosso da Officina delle Trasformazioni per il secondo anno consecutivo si è strutturato su due linee principali di intervento.
Una dedicata alla promozione della salute attraverso la pratica motoria regolare; si sono proposti presso il Parco e la Casa di Quartiere Lunetta Gamberini Laboratori continuativi di Yoga e Metodo Feldenkrais® dedicati a tutta la cittadinanza e progettati per venire incontro alle esigenze di ogni fascia di età, con proposte specifiche dedicate agli anziani over 65 ed over 75 ed ai bambini. Tutte le attività sono state curate dalle insegnanti di Officina delle Trasformazioni.
La seconda area di intervento ha riguardato il Welfare Culturale. Sono state proposte alcune visite guidate a luoghi di interesse storico ed artistico del Quartiere Santo Stefano. La proposta ha inteso dare la possibilità ad un pubblico più ampio possibile di poter visitare alcuni dei musei e dei luoghi della città di Bologna, con il supporto gratuito di una guida, seguendo principi di inclusività sociale, culturale e di linguaggio.
L’intento è stato di trasformare l’esperienza museale di coloro che spesso vengono esclusi dai processi di fruizione culturale da passiva ad attiva, attraverso un linguaggio fresco, divertente, leggero ma anche accurato e puntuale. I luoghi visitati sono stati i Portici di Strada Maggiore, il Museo Civico del Risorgimento e l’annessa Casa Carducci, il Museo Internazionale e la Biblioteca della Musica; le visite sono state curate dalle storiche dell’arte Giulia Rossi e Grazia De Palma.
I Portici di Strada Maggiore.
Descritta dalle fonti documentarie come la strada nobile per eccellenza, Strada Maggiore è uno tra i luoghi più significativi per la storia della città di Bologna.
Luogo fondamentale sin dall’epoca romana, con il Medioevo diviene espressione compiuta della ricchezza e del tenore culturale del capoluogo, arricchendosi di importanti palazzi nobiliari ed elevandosi al ruolo di via papalis. Durante la visita, partendo da Piazza della Mercanzia, si sono toccati i luoghi più significativi posti su questo importante asse viario, dalle testimonianze Medioevali come il Portico di Casa Isolani, la Torre degli Oseletti e la Basilica di Santa Maria dei Servi, ai palazzi nobiliari tardo settecenteschi come Palazzo Hercolani, in un percorso scandito dai caratteristici portici bolognesi che mutano in stile e forme a seconda del gusto e delle esigenze del tempo.
Il Museo Civico del Risorgimento e la Casa Carducci.
Il Museo civico del Risorgimento testimonia la storia delle vicende occorse tra il 1796, anno dell’arrivo delle truppe rivoluzionarie francesi a Bologna, e il 1918, anno conclusivo della Prima Guerra Mondiale. L’esposizione si concentra sull’attenzione alle vicende cittadine, con una scelta di materiali di carattere quotidiano che documentano la vita culturale, sociale, economica e politica dell’epoca. Durante la visita è stato contestualizzato il periodo storico nel quale si sono svolte queste vicende, integrando visivamente il percorso con i materiali autentici conservati presso il museo.
Attraverso un percorso cronologico, sono stati esposti i momenti salienti dell’età giacobina, che rivive all’interno del museo nella presenza di testi e manifesti d’epoca; i movimenti della Massoneria, della Carboneria e delle altre società segrete che animarono i periodi di cospirazioni e rivoluzioni che si succedettero durante la Restaurazione, fino all’affermarsi del movimento Mazziniano; gli anni centrali del processo di unificazione legati indissolubilmente alla figura di Giuseppe Garibaldi, tra cui troviamo, nei cimeli conservati, anche una testimonianza dell’impegno patriottico femminile della Bologna dell’epoca.
La visita è proseguita con la documentazione dello sviluppo della città nei decenni post-unitari, mentre la Prima Guerra Mondiale è vista principalmente dal fronte interno: la vita della popolazione civile, la stampa e la propaganda di guerra.
Insieme alla visita a Casa Carducci è stato poi possibile visitare il grandioso complesso monumentale inserito nel giardino a fianco dell’edificio, che costituisce un autentico capolavoro di Liberty italiano, realizzando una felice integrazione tra natura e architettura.
Il Museo Internazionale e la Biblioteca della Musica.
Le sale, splendidamente affrescate, del palazzo (uno degli esempi più alti del periodo napoleonico e neoclassico a Bologna) che ospitò anche Gioacchino Rossini, custodiscono una delle raccolte più prestigiose per il repertorio di musica a stampa dal Cinquecento al Settecento.
L’obiettivo della visita è stato quello di far scoprire (o riscoprire) l’importanza dell’esperienza bolognese nel mondo della musica, ma anche il ricco e diversificato patrimonio di beni musicali che il Comune di Bologna possiede e custodisce. Durante la visita si è potuta ammirare l’interazione fra il percorso espositivo, la biblioteca musicale, l’area eventi, i laboratori per la didattica e lo spazio mostre con le stanze decorate da Pelagio Palagi, Serafino Barozzi, Vincenzo Martinelli, Antonio Basoli.
Il percorso espositivo comprende nove sale affrescate dove sono raccolte testimonianze di sei secoli di storia della musica europea, con la presenza di oltre cento dipinti collezionati dall’importante figura di Padre Martini, che avviò per primo la quadreria. Insieme a questi si è ammirare la presenza di ottanta strumenti musicali antichi e un’ampia documentazione storica di enorme valore. La visita ha voluto inoltre fornire le informazioni necessarie per inserire il panorama musicale bolognese all’interno di quello internazionale, focalizzando l’attenzione sulla figura di Padre Martini (da cui prende il nome il Conservatorio di Bologna), che divenne maestro di importanti musicisti quali Jommelli, Bach e Mozart, e molti altri provenienti da tutta Europa per studiare con il grande maestro ed entrare nell’importante Accademia Filarmonica.
Il progetto “Spazi in Condivisione” si inserisce nell’ambito dell’Avviso Pubblico del Quartiere Santo Stefano per l’assegnazione di contributi economici alle Libere Forme Associative ed ai soggetti del Terzo Settore per la realizzazione di progetti ed attività nell’anno 2023. In esecuzione della determinazione dirigenziale PG n. 273843/2023.
L’ Associazione riceve per il 2023 un contributo di euro 2.400,00.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con: Casa di Quartiere Lunetta Gamberini,O.P.E.S. – Comitato Regionale Emilia Romagna, ASD Olitango, Il tuo Amico Portiere.
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